spaghetti shirataki

Shirataki: cosa sono e quali benefici hanno

shiratakiScopriamo insieme gli effeti benefici degli shirataki, la « pasta » a zero calorie che viene dal Giappone.

Le ultime tendenze in fatto di dieta portano sempre alla luce tante castronerie, ma a volte anche qualche novità valida. E’ il caso degli shirataki, spaghetti e fettuccine diventati celebri grazie alla dieta Dukan. Dietetici, dal bassissimo apporto di calorie e carboidrati semplici, indicati per il diabete e per combattere obesità e fame nervosa, gli shirataki noodles sembrano essere l’alternativa più valida alla pasta all’italiana.

 

Da dove vengono gli shirataki?

Dalle radici della pianta del konjac, che cresce nelle zone subtropicali e orientali dell’Asia. In seguito alla lavorazione di questa radice, molto simile alla barbabietola e ricchissima di fibre e sali minerali, si ottiene il glucomannano. Questa sostanza conserva tutti i principi nutrienti della pianta: 16 tipi di amminoacidi, una grande puantità di fibre vegetali e i preziosi sali minerali, quali calcio, fosforo, zinco, ferro e rame. Il glucomannano è una sostanza molto ricercata, specie sotto forma di integratori, ma nella cucina giapponese da sempre è utilizzato nella preparazione di pietanze e ricette tipiche. Il konnyaku per esempio, ossia una gelatina alla frutta venduta in tutto il mondo. Ma anche zuppe e piatti caldi tipici delle stagioni fredde, come l’oden e il sukiyaki. Se lavorato con l’acqua, o meglio l’acqua di calce, dal glucomannano si ottengono gli shirataki, dal giapponese « cascata bianca« .

 

Cosa sono gli shirataki?

Gli shirataki sono degli spaghetti composti dalla polvere di glucomannano. La stessa polvere è usata nella produzione di integratori, impiegati nella cura dell’obesità e della fame nervosa. Questi spaghetti infatti sono ricchi di fibre vegetali idrosolubili, ossia carboidrati complessi dall’apporto calorico ridotto. Dalle 5 ad un massimo di 20 calorie per etto, a seconda che il prodotto sia acquistato secco oppure precotto. Nel primo caso, la cottura richiederà tra i 7 e i 10 minuti, mentre nel secondo gli shirataki possono essere semplicemente risciacquati e saltati in padella, per essere insaporiti con il condimento prescelto.

 

Shirataki: un alimento dietetico

La sostanza da cui sono ricavati gli shirataki ha la capacità di aumentare il proprio volume fino a 60-80 volte, richiamando liquidi all’interno dello stomaco e inducendo così un senso di sazietà. E’ per questo che gli shirataki sono consigliati come un alimento dietetico, indicati ai regimi alimentari più ferrei come quelli di chi sta cercando di guarire dall’obesità. In più la loro consistenza rende necessaria una masticazione lenta e prolungata, la quale « inganna il cervello » e innesca la risposta ormonale che provoca la sensazione di sazietà. Gli shirataki sono poi privi di glutine e soprattutto non provocano i tipici picchi glicemici che seguono il consumo di un bel piatto di pasta all’italiana.

 

Quali sono i loro benefici?

Il glucomannano, da cui è ricavata questa pasta, è impegato anche come lassativo. Le fibre idrosolubili di cui è ricco infatti agevolano il transito intestinale. Inoltre accelerano l’eliminazione delle tossine e facilitano l’assorbimento delle sostanze nutritive all’interno dell’apparato digerente. Ma grazie alla sua capacità di assorbire liquidi, il glucomannano degli shirataki rallenta l’assorbimento intestinale di zuccheri e grassi. E’ proprio grazie alla loro capacità ipolipidemizzante ma soprattutto a quella ipoglicemizzante che gli shirataki possono essere consumati anche dagli individui diabetici, oltre che dai celiaci: questi noodles orientali sono infatti privi di glutine.

 

Dove acquistarli e come consumarli?

Dopo aver capito cosa sono gli shirataki, vorremo sicuramente acquistarli. Ma dove? Sono pochi i supermercati ad esserne forniti: meglio provare a cercare nei negozi etnici oppure nei tanti siti di prodotti biologici online.

Per non vanificare l’effetto dietetico e salutare di questi spaghetti sarebbe meglio evitare condimenti troppo grassi. Sicuramente accompagnati da una dadolata di verdure di stagione saltata in padella con un filo di olio evo potranno saziarvi con gusto. Ma per accontentare il palato coprendo il sapore « neutro » degli shirataki, li si potrebbe insaporire preparando una finta carbonara di bresaola (sostituendo l’uovo con qualche cucchiaio di panna di soia), oppure aggiungendo ad un soffritto di zucchine a julienne degli scampi e uno spicchio d’aglio.

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