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Olio di palma: tutto quello che c’è da sapere

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L’olio di palma è stato messo sotto accusa perché considerato dannoso per la nostra salute. L’olio di palma allo stato grezzo ha una consistenza solida, simile alla sugna e il suo contenuto di grassi saturi e pari a quello che si trova nella carne e nei grassi di origine animale.

Olio di palma: il processo di produzione industriale

Per ottenere l’olio di palma è necessario sottoporre i frutti ad una serie di processi. Il primo è la spremitura, poi si passa alla raffinazione e alla cristallizzazione, dove i componenti liquidi vengono separati da quelli solidi. Successivamente, attraverso la fusione, vengono rimosse tutte le impurità. Infine avviene il filtraggio e la decolorazione. Passaggio dopo passaggio, l’olio di palma perde il suo odore e diventa il “refined bleached and deodorized palm oil” (RBDPO), impiegato nelle aziende alimentari. Ricordiamo che se l’olio di palma viene raffinato ulteriormente si può ottenere l’oleina di palma.

Olio di palma: spremitura a freddo

L’olio di palma allo stato grezzo ha un colore rossastro. Mantiene questa colorazione se la polpa viene spremuta a freddo. L’olio di palma ottenuto mediante questo procedimento è ottimo per la frittura e spesso viene aggiunto alla maionese. I pigmenti rossi sono così ricchi di vitamine e sostanze antiossidanti utili per l’organismo che i produttori alimentari di integratori e cosmetici li utilizzano per i loro prodotti.

Vi sono due differenze tra l’olio di palma ottenuto mediante il primo metodo e il secondo. La prima è di carattere economico. Il processo industriale infatti ha un bassissimo costo e consente di ottenere un prodotto ad alta sapidità. Un’altra è la qualità, in quanto quello a freddo non è dannoso per la salute.

Sul retro delle confezioni degli alimenti, sino a qualche anno fa era indicato solo “oli vegetali” o “grassi vegetali” per informare il consumatore della presenza dell’olio di palma tra gli ingredienti. La normativa europea in campo alimentare ha introdotto alcune restrizioni sino a far scoppiare il caso “olio di palma”, con la diffusione delle liste di marche incriminate.

L’impatto dell’olio di palma sull’organismo è ancora oggetto di studi scientifici. Da uno di questi condotto circa sei anni fa è emerso che è dannoso per le persone che hanno problemi di colesterolo ed è ritenuto tra i responsabili delle malattie cardiovascolari. La ricerca ha coinvolto 23 paesi in tutto il mondo.

Il “Center for Science in Public Interest” ha avvertito la popolazione sui rischi derivati dal consumo di olio di palma e ha diramato una nota in cui accusa l’OMS, l’US National Heart e il Lung and Blood Institute, di non aver intrapreso azioni concrete per informare i consumatori sui rischi. Questo non ci stupisce dato che recentemente sono stati ritrovati dei documenti in cui si parla di accordi fatti con gli zuccherifici per mette a tacere i sospetti sullo zucchero e la carie ai denti, ma questa è un’altra storia.

Non possiamo condannare definitivamente l’olio di palma, anche perché si trova persino nei prodotti per bambini, come gli omogeneizzati. Una merendina che contiene “olio di palma” può mettere in serio pericolo la linea in vista della prova costume, ma non ha ancora fatto male a nessuno!

Flavia

La salute non s’acquista coll’andar dal farmacista. [cit.]

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