Curarsi con la salsapariglia: virtù, benefici e controindicazioni
Forse non tutti sanno che tra i rimedi e le cure che Madre Natura ci dona, la salsapariglia, o Smilax Aspera, che appartiene alla famiglia delle Smilacacae, è un arbusto rampicante dotato di spine molto pungenti, originario dell’America centrale, dell’Asia e diffuso in Italia meridionale e peninsulare, soprattutto a ridosso delle zone poco soleggiate. La radice della salsapariglia contiene innumerevoli principi attivi che svolgono un ruolo molto importante per il nostro organismo, contribuendo al nostro benessere. Inoltre le virtù diuretiche e depurative di questa pianta erano conosciute anche agli antichi, che la utilizzavano anche come rimedio naturale per combattere la sifilide (con il passare degli anni è stata poi verificata la sua inefficacia nel trattamento di questa malattia infettiva a trasmissione prevalentemente sessuale). I frutti sono delle piccole bacche color rosso intenso, cibo prelibato per alcune specie di uccelli, riunite in grappoli, che contengono al loro interno semi piccoli e tondi. Leggiamone di più!
Che cosa è la salsapariglia?
Il nome deriva dal fatto che questo arbusto, strofinato sulla pelle, produce una sorta di sostanza schiumosa che somiglia al sudore dei cavalli e di qui il nome salsa, ovvero schiuma della pariglia e cioè dei cavalli da traino. La parte della pianta arbustiva che contiene la maggiore concentrazione di principi e sostanze attive è la radice. Tra essi ricordiamo l’acido salsasapinico, il calcio ed il potassio. La salsapariglia possiede innumerevoli virtù benefiche per il nostro organismo. Fin dai tempi più antichi sono ben conosciute ed apprezzate le sue proprietà diuretiche e depurative. E’ impiegata per alleviare i sintomi influenzali e come rimedio molto efficace contro asma, reumatismi ed eczemi. In passato i frutti, una volta pressati, venivano applicati sulla pelle per la cura di alcune fastidiose irritazioni cutanee e anche contro la scabbia. La salsapariglia, inoltre, regola le funzioni del fegato, i meccanismi legati alla sudorazione ed alla fluidificazione del muco e in ambito cosmetico trova applicazione in qualità di tonico emolliente per pelli particolarmente sensibili. In Spagna, la salsapariglia è impiegata anche in ambito culinario per la preparazione di una nota bevanda analcolica, mentre in alcuni Paesi, tra cui l’Italia, alcune parti della pianta trovano impiego in ambito gastronomico per la preparazione di frittate o insalate.
Altre importanti virtù importanti per il benessere dell’organismo
In ambito curativo, la parte utilizzata per la preparazione di decotti e tisane è la radice. Il decotto va sorseggiato almeno una o due volte al giorno e svolge un’azione depurativa e diuretica, utile per combattere la cellulite e i suoi inestetismi. Tisane ed altri preparati a base di radice di salsapariglia con l’aggiunta di altri ingredienti, così come vi sarà consigliato dall’esperto di fiducia, svolgono un’azione importantissima contro artrite e diverse forme di reumatismi, ma anche per alleviare i fastidi legati all’influenza stagionale ed al raffreddore. Si è rivelata preziosa anche per combattere l’inappetenza e la cattiva digestione. Si consiglia di raccogliere le radici e i suoi rizomi in autunno oppure ad inizio primavera, badando bene a non togliere i più piccoli, ma staccando solo quelli più grandi. L’operazione successiva riguarda l’essiccamento: è necessario, infatti, seccare radici e rizomi all’aria aperta ed al sole; conservarli poi in piccoli sacchetti per poi riutilizzarli polverizzati per la preparazione di decotti e tisane. Oltre a ciò, la salsapariglia può essere utilizzata anche sottoforma di polvere secca: dopo averla pestata e ridotta in una sottilissima polverina, può essere assunta anche tre volte al giorno ( una dose equivale ad un cucchiaio da caffè) mescolata a miele o confetture di frutta.
Non assumere la salsapariglia ed i suoi preparati se…
E’ opportuno non assumere preparati a base di salsapariglia se si soffre di gastrite, in quanto decotti e tisane potrebbero irritare la mucosa dello stomaco e creare brutti fastidi. Anche se si assumono già farmaci diuretici, è necessario sospendere il trattamento a base di salsapariglia, per scongiurare l’insorgenza di ulteriori disturbi a carico dei reni. Tisane, decotti ed estratti in polvere, se assunti oltre le dosi consigliate, potrebbero dar vita a fastidiosi attacchi di vomito ed è quindi opportuno attenersi scrupolosamente alle dosi indicate dal medico o dal farmacista di fiducia.
Studi interessanti sulla salsapariglia hanno evidenziato che l’erba aiuti a depurare anche l’ambiente
Ulteriori studi sulla salsapariglia hanno evidenziato che questo arbusto potrebbe rimuovere metalli pesanti, come ad esempio piombo, zinco, cadmio e bario, dai suoli contaminati, offrendo un contributo prezioso contro l’inquinamento del terreno. L’arbusto, quindi, secondo alcuni studi, svolgerebbe un’azione depurativa non solo per l’uomo ma anche per l’ambiente, in quanto ridurrebbe significativamente il trasferimento del metallo alla catena alimentare degli erbivori.
I rimedi provenienti dal mondo di Madre Natura aiutano il nostro organismo a ritrovare l’equilibrio perduto, non credete? Per scoprirne di più, date un’occhiata alla categoria Cure e Rimedi presente sul nostro blog. Ai prossimi consigli!