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Frutti esotici: benefici e proprietà dell’alkekengi

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Alkekengi. Che nome strano! Si dice l’alkekengi o gli alkekengi? Piuttosto che perderci in giochi di parole abbiamo deciso di parlare di questo strano frutto esotico. La prima volta che l’abbiamo visto, era nascosto in un cesto natalizio pieno di frutti esotici. Cercando su internet qualche informazione abbiamo scoperto che spesso viene utilizzato come decorazione per le torte, basta intingerlo nel cioccolato fuso per avere un effetto ancora più scenografico, proprio come nella foto.

Gli alkekengi sono piccole bacche lucide di color giallo ocra, tendente all’arancio molto gustose. Nascono su una pianta perenne che appartiene alla famiglia delle solanaceae, la stessa di patate e pomodori, infatti ricordano molto la varietà ciliegino. Le bacche sono avvolte da foglie, la cui forma a lanterna molto suggestiva, è perfetta per creare decorazioni per la festa di Halloween. Prima di risvegliare il bambino che c’è in voi, passiamo subito agli aspetti nutrizionali dell’alkekengi.

Dovete sapere che queste bacche sono ricchissime di vitamina C, ma non solo, hanno ottime proprietà diuretiche e depurative. Le dimensioni non superano quelle di una ciliegia e sono succosissimi. Mentre vi scriviamo, ne stiamo mangiando uno e il sapore ci ricorda molto quello dei frutti di bosco, anzi no: dei corbezzoli! Non sapete cos’è un corbezzolo? Ne parleremo prossimamente! Intanto ritorniamo agli alkekengi perché dobbiamo mettervi in guardia dalle altre parti della pianta: i semi sono commestibili, ma il rizoma e le foglie sono velenosissimi.

La pianta dell’alkekengi si sviluppa spontaneamente su tutto il nostro territorio e non ha bisogno di particolari attenzione, teme la luce diretta del sole e ama soprattutto le rive dei fossi. Le radici sono molto profonde e può raggiungere anche 1 metro di altezza. In primavera si ricopre di lanternine bianche che piacciono molto alle farfalle ma state attenti al Physalis peruvianus, le sue bacche sono verde intenso, e non diventano mai gialle! I frutti si possono raccogliere da agosto a settembre.

Come detto poco fa, l’alkekengi è una fonte di vitamina C. Tra le altre sostante presenti nelle piccole bacche ci sono acido citrico e tannino. Chi è a dieta può mangiare alkekengi a volontà perché contengono solo 53 kcal per 100 grammi e non ci sono effetti collaterali. Molti studi hanno dimostrato che gli alkekengi sono utili per la gotta e per l’iperuricemia anche se spesso viene utilizzato per produrre profumi.

Un ultimo consiglio per gli amanti delle conserve di frutta fatte in casa: per evitare che vengano troppo liquide, aggiungete 3 alkekengi. Sono ricchi di pectina!!!

Flavia

La salute non s’acquista coll’andar dal farmacista. [cit.]

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