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Longevity Smartfood: quali sono e perché fanno bene alla nostra salute

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I longevity smartfood sono dei cibi che hanno proprietà incredibili, secondo alcuni studi pare che siano addirittura capaci di entrare in contatto con i geni della longevità e aiutarci appunto a vivere più a lungo. I longevity smartfood sono i protagonisti di un libro tutto italiano edito da Rizzoli che ormai è alla quarta ristampa. Sicuramente molti di voi hanno già sentito parlare della dieta smartfood i cui principi sono racchiusi in questo manuale della salute a cura di Eliana Liotta, Pier Giuseppe Pelicci e Lucilla Titta.

La dieta smartfood non può essere paragonata ad quelle dimagranti che imperversano sul web, ma è una rivoluzione alimentare che parte dal basso e da alimenti semplici che ci aiutano a raggiungere e mantenere il peso forma e al tempo stesso fanno bene alla nostra salute. Per farvi capire quanto la dieta smartfood sia importante, vi diciamo solo che è la prima certificata dall’IEO, l’Istituto Europeo di Oncologia in quanto si basa sul principio della nutrigenica, ovvero la relazione tra cibo e geni.

Analizzando meglio cosa prevede la dieta, abbiamo scoperto che è molto simile a quella mediterranea con l’aggiunta dei longevity smartfood. Si tratta di 30 cibi di facile reperibilità che si suddividono in due gruppi: 20 longevity smartfood e 10 protective smartfood. Al primo gruppo appartengono: Arance rosse (antocianine), Asparagi (quercitina), Cachi (fisetina), Capperi (quercitina), Cavoli cappuccio rossi (antocianine), Ciliegie (antocianine), Cioccolato (quercetina), Cipolle (quercetina), Curcuma (curcumina), Fragole (fisetina), Frutti di bosco (antocianine), Lattuga (quercitina), Melanzane (antocianine), Mele (fisetina), Patate viola (antocianine), Prugne nere (antocianine), Peperoncino e paprika piccante (capsaicina), Radicchio rosso (antocianine), Tè verde e tè nero (epigallocatechingallato), Uva (resveratrolo). Al secondo invece: aglio, cereali integrali e derivati (farine), erbe aromatiche, frutta fresca, frutta a guscio, semi oleosi, legumi, olio EVO, oli di semi spremuti a freddo (girasole, lino), verdure.

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Conoscevamo già le proprietà di questi alimenti, solo che siamo sicuri che molti di voi che non apprezzano i capperi. Beh, dovreste aggiungerli all’insalata visto che sono secondi solo al tè nero per quercetina. La curcuma invece è una spezia ben nota perché contrasta i radicali liberi e protegge i vasi sanguigni, infine le melanzane hanno al loro interno il nasunin, un antiossidante che aiuta la concentrazione.

Seguendo lo schema alimentare della dieta smartfood si possono prevenire le patologie cardiovascolari, metaboliche, neurodegenerative e il cancro. Il pasto ideale è così composto: cereali integrali, proteine e verdura. Facciamo un esempio di piatto smart: riso integrale con lenticchie, curcuma e broccoli. Avete visto che è molto semplice comporre un piatto che strizza l’occhio alla linea e alla longevità. Non mancano gli spuntini per i più golosi, ogni giorno infatti è prevista una piccola porzione di frutta a guscio e di semi oleosi, inoltre sono concessi due quadratini di cioccolato fondente. Arrivati a questo punto vi starete chiedendo: e la carne? La dieta smartfood non la vieta ma limita il consumo perché predilige le proteine vegetali presenti nei legumi. Ricordiamo ai nostri lettori che questi devono essere consumati insieme ai cereali per diventare proteine a tutti gli effetti.

Flavia

La salute non s’acquista coll’andar dal farmacista. [cit.]

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