Olio di andiroba: proprietà e come si usa

Olio di andiroba: proprietà e come si usa

Olio di andiroba: proprietà e come si usa

L’olio di andiroba si ricava da una pianta di origini amazzoniche. L’albero può raggiungere l’altezza di 30 piedi ma non è molto forte, venti e piogge frequenti possono abbatterlo, mettendo in pericolo la sua sopravvivenza. La pianta genera i frutti nei mesi che vanno da gennaio a maggio, si tratta di noci dalla forma poligonale da cui si estrae appunto l’olio di andiroba che ha un colore giallo paglierino. Il tronco della pianta si utilizza per costruire mobili e oggetti molto apprezzati perché tengono lontani gli insetti. Vorremmo approfondire questo aspetto ma nel nostro sito ci occupiamo di salute e sebbene quella della casa sia importante, è giunto il momento di conoscere l’olio di andiroba. Le sue proprietà sono molteplici, da quelle emollienti a quelle protettive, passando per la potente azione cicatrizzante e rigenerante.

Per preparare un litro di olio di andiroba occorrono 6 kg di frutti, l’estrazione avviene secondo i metodi tradizionali. Dopo la raccolta le noci si fanno bollire e si lasciano macerare per due settimane, poi si pressano. Il processo è sostenibile e la pianta non subisce alcuno stress. Sono molte le virtù attribuite all’olio di andiroba, ancora poco conosciuto, applicato regolarmente sul corpo aiuta a contrastare gli inestetismi della cellulite, inoltre cura acne, eczema, psoriasi, eruzioni cutanee e una serie di disturbi che approfondiremo in seguito. L’olio di andiroba è apprezzato da millenni dai popoli del Brasile e dell’America del Sud, anche se verso i primi del ‘900 era conosciuto più come combustibile che come rimedio cosmetico e medicamentoso, in quanto si usava per accendere le lampade delle strade. L’unico uso sconsigliato è quello orale, uno studio infatti ha evidenziato che l’olio può compromettere la funzione epatica.

Olio di andiroba: quali usi?
Olio di andiroba: quali usi?

Ed ora facciamo un elenco dettagliato degli usi dell’olio di andiroba:

  • Punture di insetti

  • Trattamento dei pidocchi

  • Ferite

  • Massaggi

  • Dolori muscolari

  • Ecchimosi

  • Reumatismi

  • Piaghe

  • Macchie e cicatrici

  • Cellulite

  • Calvizie

Soffermiamoci proprio su quest’ultimo punto. L’olio di andiroba ha proprietà emollienti e può nutrire i capelli e il cuoio capelluto. Chi ha i capelli grassi deve applicarlo solo alle punte perché può appesantire eccessivamente il fusto dando alla chioma il classico effetto “unto”, per le persone con i capelli ricci invece non ci sono problemi in quanto l’olio districa con dolcezza e dona lucentezza e morbidezza.

Le tribù dell’Amazzonia usavano anche la corteccia e le foglie della pianta dell’andiroba per preparare dei decotti utili in caso di febbre e vermi intestinali. Inoltre applicavano il liquido direttamente sulle ferite e sulle punture di insetti. Ancora oggi in Brasile è il rimedio naturale per eccellenza che aiuta ad alleviare i sintomi della tosse e che libera dalle zecche. Ci sono degli studi ancora in corso sulla corteccia che ha proprietà antitumorali, ma è tutto da dimostrare. In particolare gli scienziati hanno evidenziato che previene la displasia cervicale, una condizione precancerosa che evolve sempre più spesso in cancro cervicale. Le altre parti come fiori, semi e foglie invece si sono mostrate piuttosto reattive se messe a contatto con le cellule tumorali del sarcoma, ma questi esperimenti sono condotti in vitro ed è ancora troppo presto per trarre delle conclusioni.

Flavia

La salute non s’acquista coll’andar dal farmacista. [cit.]

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